lunedì 18 agosto 2008

Iniziamo dalla definizione

La definizione che si trova qui http://it.wikipedia.org/wiki/Crowdsourcing non è particolarmente esaustiva, e esplicitata in questa maniera non aiuta il lettore a capire le motivazioni.

Per questo motivo occorre iniziare da come le aziende stanno cambiano:

Un'azienda è tanto più forte sul mercato, quanto più è rapida nei cambiamenti (adattondosi o generandoli).

Cambiamento significa innovazione. L'innovazione nasce da un continuo scambio di informazioni e dalla contaminazione di esperienze diverse.

Quello che pare chiaro è che quindi i processi core per un'aziende più sono open più l'azienda è forte.

Facciamo degli esempi:

1- Nel mondo della tecnologia quanto detto è scontato, visto il rapido progredire delle scienze.

2- Nel mondo ad esempio del fashion, la continua generazione di nuovi trends, e nuove modelli di tendenza, necessita continuamente di rivedere gli stili e condividerli con altri. I media tradizionali perdono sempre più di interesse verso i target di riferimento.

3- Le influenze culturali in fase di consumo da parte degli end-user di qualsiasi settore merceologico sono diventate molto più forti rispetto ad altri fattori come il prezzo o la funzionalità (vedi prodotti Bio, Green, etc).

In questo senso un'impresa che voglia essere di sucesso non deve trascurare i dettagli. D'altra parte non può acquisire (e sviluppare) tutte le competenze al proprio interno.

Fino ad oggi la soluzione stava nei consulenti che si occupavano di gestire il cambiamento aziendale, instaurare i nuovi processi e lanciarli. I consulenti sono delle persone molto preparate (da una firm di riferimento) in determinati temi e pronte a rispondere alle esigenze del cliente.

Nel futuro ormai prossimo però non ci potranno essere firm in grado di preparare i propri consulenti sui numerosi temi. Inoltre le stesse firm non avrebbero la capacità di stare up-to-date sui temi differenti.

La soluzione naturale è che siano le persone stesse a formare loro stesse (così come è successo più o meno con tutte le figure di riferimento nella rete), evolvendo skills di nicchia in una logica di Long Tail, e proponendosi direttamente sul mercato.

Il crowdsourcing IMHO è l'applicazione della long tail al mondo della consulenza. Essendo diminuito il costo e annientata la barriera logistica e di approvvigionamento delle risorse, un consulente focalizzato su temi di nicchia può ricavare profitto dalla vendita della propria conoscenza.

Continueranno ad esistere le firm, ma si apre un altro mercato (del 50% almeno) di competenze e skills tutt'altro che ininfluenti.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Potresti almeno sprecarti a tradurre il testo, anziché affidarti al traduttore automatico... fa pena!!!

arch. Antonio Minenna ha detto...

Sono molto interessato al crowdsourcing, anche se sarebbe però necessario un approccio più semplice.
Se ho ben capito tu affermi che l'innovazione aziendale non sarà più ad appannaggio dei soli consulenti ma si creerà anche una fetta di mercato pari al 50% di persone comuni (crowd) che offriranno la loro conoscenza grazie alle nuove tecnologie.
Continuerò a leggere il tuo blog